LA BELLEZZA DI UNA GIORNATA si misura dal proprio animo, dalla quantità di sorrisi che si è disposti a concedere durante il giorno e non dalle previsioni meteo.
Di solito è il professor Nicola, nostro socio da pochi mesi che al termine di ciascuna escursione, con i suoi sempre incantevoli corollari suggella e corona l’attività appena conclusa.
Questa volta provo a dedicare io due righe a lui, scusandomi a priori, in primis con lui stesso ma anche con il lettore semmai dovessi tediare con questo mio scritto, giacché certamente non sono dotato della sua dialettica e tanto meno ho la pretesa di paragonare la mia penna alla sua, ma quanto sto per scrivere e descrivere mi viene dettato dal cuore e da mie impressioni che ho voluto esternare pubblicamente, oltre che un modo per ringraziare (una volta tanto) io lui per ciò che ci dona con la sua presenza ed il suo entusiasmo.
Innanzi tutto mi sia consentita una breve descrizione del prof lui arzillo giovincello, quasi ottantenne, che con il suo entusiasmo contagia tutti noi durante le escursioni, impresso nella mente di ciascuno è un suo tipico motto: “Se vai per i boschi o per i monti, a caccia o a funghi, o per escursioni … , chiamami, portamici e ti pago anche le spese”. Lui biologo ed professore liceale in pensione, amante della natura, materano di origine, dei lucani conserva tutta la testardaggine (in senso buono) e caparbietà tipica di quel popolo.
Una caparbietà che ha mostrato proprio in occasione dell’ultima escursione alquanto impegnativa, complici anche le condimeteo non proprio favorevoli tanto che ad un certo punto ci siamo trovati non solo immersi nella nebbia ma sotto una insistente nevicata.
Il suo passo ad un tratto iniziava ad essere più faticoso e al fine di non inficiare sul buon esito delle escursione per tutti gli altri partecipanti rivolgendosi agli accompagnatori manifestava le sue difficoltà, di qui la decisione di tornare alla base.
E’ a quel punto che io, dopo intesa con gli altri A.E., decido di staccarmi dal gruppo e di fare rientro con lui. Ma dopo una breve sosta, il prof evidentemente non pago e preso dal malcelato dispiacere di non concludere l’escursione, ancorché per lui stesso, per chi scrive, sostenendo convintamente che non era corretto che io rinunciassi all’ascesa e soprattutto che il resto del gruppo perdesse la mia preziosa (parole sue) compagnia mi “pregava” di proseguire nella ascesa.
Valutata attentamente la situazione concordavamo insieme di procedere verso la vetta di Pizzo San Michele, una delle cime dei Monti Picentini in agro di Calvanico (SA), obiettivo della nostra escursione («Divoto passeger che stanco e lasso ad adorar Michele affretti il passo, qui li cibi pascali lasciar dei, altrimenti sconvolti l’elementi, turbato il ciel vedrai, e in un istante vindice il santo avrai e non amante»), ovviamente senza esagerare adattando il passo al suo fiato e ripromettendoci reciprocamente di invertire il senso laddove la stanchezza e/o nuove difficoltà fossero emerse.
E fu così che, passo dopo passo, ci siamo trovati a completare l’escursione raggiungendo il restante del gruppo che nel frattempo ci aveva preceduto verso la vetta, in questo incantevole paesaggio imbiancato sebbene la nebbia ci privava dell’emozione di godere dello stupendo panorama che si può ammirare dalla cima. Un reincontro che veniva suggellato dalla gioia dei nostri compagni di escursione allorquando udivano le nostre voci a rimarcare il nostro sopraggiungere nascosto dalla nebula che non accennava a diradarsi a testimoniare che la bellezza di una giornata si misura dal proprio animo, dalla quantità di sorrisi che si è disposti a concedere durante il giorno e non dalle previsioni meteo!!!
L’autore, Danilo Sorrentino, è da pochi mesi neo-presidente di Irno Trek, una associazione di volontariato che ha come obiettivo condividere con gli altri la passione per le attività di escursionismo e il contatto con la natura, costituitasi nel novembre 2016 sin da subito affiliata alla Federazione Italiana Escursionismo (FIE).
Appassionati della natura in generale e del nostro territorio in particolare, la Valle dell’Irno in provincia di Salerno, con il comune intento di salvaguardare la bellezza, osservando e camminando.
E così è stato ed è…grazie Danilo per aver scritto a nome di tutti noi.
È stata una bellissima esperienza, in buona compagnia e soprattutto con accompagnatori responsabili.
Che dire del prof….ci ha dimostrato che con la forza di volontà si possono abbattere gli ostacoli 👏
In pochi incontri, il Prof. Locuratolo è entrato nel cuore di tutti noi ed il motivo è di facile intuizione.
Posto, di seguito, il GRAZIE sincero del Professore per le belle parole a lui dedicate da Danilo Sorrentino nell’ articolo di cui sopra.
Il Professore è un guerriero, un lottatore, la cui arma più grande è la sua immensa gentilezza d’animo. ……….
Danilo Sorrentino, ti ringrazio per le parole che hai espresso nei miei confronti.
Parole belle ma esagerate per una persona che ha uniformato il suo “essere” alla “semplicità”!
Il mio occhio che ormai vede poco, parte da un viaggio tra le stelle del nostro cielo boreale fino all’arcobaleno che per un istante si può cogliere in una goccia pendula da un ago di pino o foglia di quercia prima di cadere al suolo.
Il mondo sensoriale mi circonda e mi colpisce. E, questo mondo, mi “emoziona” tutto.
Questo mondo ho cercato di trasmettere ai miei studenti con quest’ultimo augurio:
“Lascia sempre che un sentiero inesplorato ti aspetti”
“Lascia sempre che l’ansia di esplorarlo ti assalga”
“Lascia sempre che il piacere di farlo, ti prenda”
“Vita sarà la vita nell’ansia di farlo e mai ti manchi quest’ansia”
Così come a me, ancor oggi, non manca quest’ansia e tutto qui, fino alla fine, felice per la vita vissuta.
Voi, permettetemi di chiamarvi “ragazzi di Irno-Trek”.
Siete la speranza per il futuro di queste terre e, con voi, mi accompagnerò sempre a piedi e… oltre!
Prof. Nicola Locuratolo
❤️ grazie prof
❤️